15 Ott “Si può fare”, un modello di attivismo giovanile cooperativo
Più di duemila giovani attivati nel 2021, di cui circa cinquecento sono diventati protagonisti di idee e progetti per il cambiamento della propria comunità. Se i giovani vengono coinvolti nel modo giusto allora “Si può fare!”
Il progetto Si può fare si è svolto in 14 regioni italiane. Realizzato da Cantiere Giovani in partenariato con: Comunica Sociale (Campania), Circolo Cas’aupa (Friuli Venezia Giulia), Goodwill (Calabria), Arcoiris (Sardegna), Opera Segno dell’Alta Marroggia (Umbria), Gruppo di volontariato Solidarietà Onlus (Basilicata), Comunità Sulla Strada di Emmaus (Puglia), Differenza Donna Onlus (Lazio), Piazza Viva (Trentino Alto Adige), Spazio Pieno (Abruzzo), La Goccia (Marche), Comitato d’Amore per Casa Bossi (Piemonte), YouNet (Emilia Romagna), Cieli Aperti (Toscana). Con il supporto di Rete Iter e della Fondazione Riusiamo L’Italia.
Il progetto in Trentino ha riscontrato una forte partecipazione di realtà informali giovanili che hanno avuto la possibilità e l’iniziativa di presentarsi al bando di finanziamento per le azioni micro progettuali.
In totale sono stati presentati 24 proposte progettuali che hanno visto coinvolti un totale di 174 giovani (di cui 97 donne) di tutto il territorio trentino. Di questi 24 progetti 18 sono stati ammessi alla fase di valutazione (coinvolgendo 127 giovani di cui 68 donne) e dodici di questi sono stati ammessi al finanziamento.
Quest’ultimi hanno visto l’attivazione di 93 giovani (di cui 62 donne) che hanno presentato progettualità legate alla cittadinanza attiva, alla rigenerazione di spazi e alle espressioni artistiche su tutto il territorio regionale.
Essendo il budget a disposizione limitato a 12 mila euro per tutte le progettualità l’impegno dei giovani coinvolti è stato anche quello di reperire risorse ed attrezzature anche attraverso altri canali come ad esempio la negoziazione di partnership con enti del territorio e la richiesta di patrocinio ai comuni di appartenenza.
Fattore importante perché, anche tramite la diretta partecipazione dei giovani nel reperire e precompilare i permessi necessari per la realizzazione delle attività, Si può fare è stata un’importante occasione formativa sia per i giovani, che hanno così imparato a gestire degli eventi e delle progettualità nella loro complessità e interezza (dalla burocrazia alla comunicazione al coinvolgimento degli stakeholder), sia per tutto il territorio Trentino in quanto queste realtà, nate informali, hanno espresso la volontà e la capacità di costituirsi come realtà associative autonome e quindi di incrementare e rafforzare l’offerta socio culturale del territorio.
Di questi dodici progetti purtroppo due non sono stati realizzati per motivi e problematiche interne ai gruppi informali.
I dieci progetti realizzati sono i seguenti: Rural Commons – presso l’ex convento francescano di Campo Lomaso Suoni dal mondo Antico a San Martino – Tenno W.E. Women Empowerment – Cles Uno straccio di vita – Tione Bar-H – Terlago Fake or Fact – Trento Emozioni in gioco -Tione Dall’imperfezione alla perfezione . Trento Rise Experience – Parco naturale dell’Adamello She Stem Oltre l’effetto Matilda – Trento
Link per dettagli dei progetti realizzati: https://www.cantieregiovani.org/sipuofare/sipuofare-trentino-2/
“Progetto realizzato con il finanziamento concesso dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali per l’annualità 2018 a valere sul Fondo per il finanziamento di progetti e attività di interesse generale nel terzo settore di cui all’art. 72 del decreto legislativo n.117/2017”
Per maggiori informazioni: www.sipuofare.net